Il ciclo dell’ultimo album dei Paramore è stato un buon ciclo. Dopo aver rilasciato ‘Paramore’, il loro quarto album, nel 2013, il singolo “Ain’t it fun” si è posizionato in cima alle classifiche come nessun loro altro brano aveva fatto in precedenza.
Invece di dire addio ai Paramore, però, Hayley e Taylor si sono fatti forza. Assieme al membro fondatore Zac Farro, che è tornato nella band dopo 7 anni, hanno usato tutto quello che hanno passato come carburante per After Laughter, un intenso album di ritorno che include tracce ispirate agli anni 80.
In questa intervista Hayley parla del trambusto che ha portato alla loro nuova musica, del com’è avere di nuovo Zac nella band e del perché ha deciso di mantenere i suoi capelli biondo platino (per ora).
[Entertainment Weekly] Puoi spiegarci il titolo dell’album, After Laughter?
[Hayley] Indica quell’espressione del volto di una persona successiva a una risata molto intensa, in cui c’è il ritorno alla realtà. Mi piace osservarlo. Forse sono un po’ inquietante. [Ride]
[EW] Sono passati quattro anni da quando i Paramore hanno rilasciato l’ultimo album, e molto è cambiato – questo è il primo album senza il bassista cofondatore Jeremy Davis, che ha lasciato la band nel 2015. Com’è stato?
[H] Ogni volta che cresci in un gruppo di amici, sei destinato a discutere su qualcosa, e ciò non è molto differente dalla nostra situazione. Dobbiamo affrontare momenti del genere, e sfortunatamente non c’è modo di farlo in maniera dignitosa. È imbarazzante, sai? Fa ancora schifo. Però è la vita, e a volte è davvero dolorosa.
[EW] Il singolo “Hard Times” è un pezzo dal ritmo vivace. Ma c’è una sfumatura cupa, con allusioni liriche ai problemi della band. Com’è stato realizzato?
[H] Ho realizzato che non dovevo far combaciare ogni sentimento che avevo alla musica. Forse il fatto che possa trasferire parte della mia tristezza a questi suoni, che mi fanno venire voglia di ballare e muovermi, è una buona cosa. Forse mi può aiutare a superare il tutto. Ed è stato vero per tutti noi. Ci serviva un posto in cui mettere i sentimenti di cui è difficile parlare. Queste canzoni ci hanno aiutato. Penso siano state una sorta di psicologo musicale. [Ride]
[EW] C’è stato un momento in cui hai pensato di smettere?
[H] Ci sono stati molti confronti bevendo caffè con Taylor. Abbiamo pensato “Forse dobbiamo iniziare qualcosa di nuovo”. Ma Taylor mi ha detto “Se creassimo una nuova band e la gente la chiamasse Paramore, ne saresti molto irritata. Quindi possiamo benissimo rimanere i Paramore”. In realtà penso che avrei potuto essere felice se avessimo continuato a creare assieme senza mai pubblicare un disco, ma il fatto che abbiamo realizzato un album e che la gente lo possa sentire – ancora non ci credo.
[EW] Su una nota più felice, il batterista Zac Farro, che ha lasciato i Paramore nel 2010, è recentemente rientrato nella band.
[H] È come se avessi avuto una parte di me stessa indietro! Ho di nuovo uno dei miei migliori amici, e non vedo l’ora di essere sul palco di fronte alla gente e di girarmi e vederlo di nuovo.
[EW] Tu e la band eravate solo teenager quando l’album di debutto dei Paramore è uscito nel 2005. Com’è crescere sotto i riflettori?
[H] È come quella scena in Bridesmaids (“Le amiche della sposa”): “Penso che se stai crescendo, allora stai cambiando.”. [Ride] Penso sempre a quella scena, ma mi sento anche ancora come quella sedicenne che è salita nel furgoncino e è partita col padre alla guida. Eravamo bambini.
[EW] Sei passata dai capelli arancioni, tuo tratto distintivo, a un biondo platino. Perché questo cambiamento?
[H] L’argomento dei capelli ha aspetti molto emotivi per quanto mi riguarda. Circa un anno fa, ho chiamato il mio parrucchiere e gli ho detto “Sto passando così tante cose emotivamente. Mi serve un reset. Ho bisogno che tu decolori i miei capelli.” È stato molto importante per me, come ventisettenne e ventottenne, dimostrare a me stessa ogni mattina quando mi alzo che non sono qualcuno che vuole vivere nel passato. Quando sarà il momento per Neon Hayley di ritornare in vita, lo farà. Ma ora, io sono questa.