Hayley Williams ha rilasciato una intervista a Alexandra Pollard di i-D Vice, tramite telefono, parlando di come ha vissuto After Laughter, la pressione di essere un modello da seguire (particolarmente essendo donna), e perché è grata di essere viva.
[i-D Vice]: C’è un filo di pessimismo in After Laughter che sia abbracci che rifiuti man mano che il tempo passa. Nel suo complesso, dove pensi che si posizioni?
[Hayley]: Sto scherzando ultimamente sul fatto che sono una realista in cura. Circa quando abbiamo scritto [il nostro terzo album] Brand New Eyes, ho smesso di essere troppo speranzosa e sognante, perché mi è sembrato che, ogni volta che ero guidata dal mio cuore invece che dalla mia mente, finivo per soffrire. È stata una cosa che ho affrontato durante la maggior parte della mia vita. Ho smesso di pensare a cosa potrei desiderare, e ho iniziato a pensare a cosa era veramente fattibile. Non penso sia un male, ma voglio anche un po’ sognare. Ho affrontato molte cose questi ultimi anni dove, se non avessi avuto i miei sogni, se non avevo modo di cercare la luce alla fine del tunnel, allora avrei sentito inutile superare i miei giorni. È difficile dire dove credo che effettivamente si posizioni, ma penso che tutto l’album mi faccia da ombra, tipo, ‘Beh, oggi sto male perché voglio solo sognare e guardare avanti’ e poi il giorno dopo mi sveglio ed è tipo ‘Urgh. Non vedo il perno di luce alla fine del tunnel. È sparito, e devo concentrarmi su ciò che c’è di fronte a me’. Forse questo lo devono decidere gli altri, contestualizzandolo nella propria vita.
[i-D]: Quando hai realizzato che la musica stava prendendo questa piega, ti sei preoccupata che la musica non sarebbe stata appropriata per accompagnare testi così scuri?
[H]:
Sì ero molto preoccupata. Ho detto a Taylor per tipo sei mesi, ‘Devi portarmi una canzone triste, per favore!’ Taylor potrebbe scrivere la cosa più felice che tu abbia mai sentito mentre sta attraversando qualcosa di molto pesante nella sua vita. A volte voglio affrontare queste cose in questo modo, dove posso galleggiare sopra i miei sentimenti ma, nello stesso tempo, essere consapevole che sono lì. Ero così rinchiusa nella mia testa, era difficile. Grazie a Dio, Taylor ha scritto queste musiche, perché sarei stata molto spaventata se dovevo affrontare tutto ogni volta che cantavo. Voglio essere in grado di liberarmi di queste cose ballando. Continuo a dire, ‘Piangi molto, balla ancora di più’ Ed è così che mi sento, stando sul palco suonando queste canzoni sono tipo, ‘Oddio, la vita è davvero dura a volte, ma io ci proverò e lo userò a mio favore e ci camminerò sopra, ballando e superando questo giorno nel miglior modo possibile’. Sono molto grata al rapporto che c’è tra la musica e i testi, ha il potere di guarire. C’è una cosa davvero bella nel sentire a pieno ogni emozione, quasi subito, per sapere veramente che sei vivo.
[i-D]: Hai detto prima che sei rinchiusa molto nella tua testa. In Idle Worship, affronti le pressioni di essere un modello di ruolo — che è una frustrazione comprensibile — ma quanta di quella pressione è interiore e quanta è esterna?
[H]: Mi sono trovata in un vero e proprio strano spazio mentale negli ultimi anni in cui stavo affrontando queste cose nella mia vita personale, ma abbiamo appena rilasciato questo album di successo. Le persone sarebbero venute da me, nella mia città natale, e avrebbero fatto foto con me in queste pose da supereroi, e avrebbero detto, ‘Oh sei perfetta, ti ammiro da così tanto tempo.’ Non ho mai dato per scontato quello che mi dicevano perché è la verità per loro e lo apprezzo, ma quello che non capivo era come questo contrastasse così tanto con la visione che ho di me stessa. Stavo cadendo a pezzi. Perdevo amicizie, attraversavo momenti con la mia famiglia, i miei rapporti, mi sono sentita come, ‘Wow, sono di fronte ad una persona che probabilmente non ha idea che sto peggio di quanto loro possano mai stare. E mi chiedono consigli, e mi dicono che sono perfetta.’ Mi sono arrabbiata con me stessa per non essere a quel livello, e non potrò mai esserlo. E mi ha fatto pensare, ‘Mi faccio vedere come qualcuno che può sopportare tutto ciò? Ho davvero fatto questo a me stessa?’ Sono andata a casa poco dopo quell’evento, ho scritto sulla musica che Taylor mi aveva mandato molte settimane prima, ed ero finalmente in grado di esternare tutto questo.
Cerco di non sembrare la vittima, perché mi sento molto forte, sono stata messa in questa vita e so che posso gestirla.
[i-D]: A volte mi chiedo se le musiciste femminili siano tenute a mantenere un livello più elevato quando si tratta di essere un modello di ruolo.
[H]: Sono assolutamente d’accordo con questo. Ci sono moltissime sub-parti in questa conversazione che vivo ogni giorno, e a volte non me ne rendo neanche conto, accadono e basta. Stavamo lasciando l’aeroporto ieri, e ultimamente ci sono i paparazzi che ci aspettano. Il nostro tour manager mi disse, ‘Vuoi andare dritta nel van?’ e io ho risposto ‘Sai cosa? Sì’ – perché non mi sento a mio agio ad avere enormi lenti di camere nella mia faccia, mi sale una maggiore ansia e inizio a tremare – ‘ma non voglio andare se Taylor e Zac non vengono con me. Se vado via e nessuno viene con me sono la stronza, sono quella che lascia i suoi compagni indietro.’ Sono queste piccole scelte che sento di dover fare, che sono in previsione del fatto che sono un bersaglio semplicemente essendo una ragazza in una band. Cerco di non sembrare la vittima, perché mi sento molto forte, sono stata messa in questa vita e so che posso gestirla. So con certezza come è essere considerata sotto un determinato standard che è semplicemente impossibile e irraggiungibile.
[i-D]: Hai parlato di come senti di vivere le canzoni di After Laughter in tempo reale. È una sfida parlare e cantare di sentimenti che stai ancora affrontando e vivendo?
[H]: Se potevo programmarlo, avrei detto, ‘Fammi sistemare prima la mia vita, trovare le risposte a tutti questi problemi e poi facciamo l’album, e saremo in grado di parlare attraverso questo mezzo di come tutto andrà bene.’ Ma non voglio essere il portavoce di “tutto andrà bene”, voglio solo dire, ‘Tutto sarà tutto’. Non so bene cosa questo possa significare per una persona che non sono io, ma tutto quello che posso fare è svegliarmi, cantare una canzone che amo più di ogni altra cosa al mondo, per poi andare a casa, appoggiare la testa e essere fiera di me stessa per averlo fatto. Sono molto riconoscente che sono in grado di vivere questa vita con i miei migliori amici. Sono persone con le quali sono andata a scuola, e abbiamo formato una band e, non so come, suoneremo live in uno show televisivo stasera. Tutto questo mi rende molto fiera e fiera di essere viva e sentire le emozioni.