Olivia Reid ha avuto modo di intervistare Hayley Williams per il suo podcast Song Star, disponibile su Spotify.
Le interviste che fa Olivia si focalizzano molto sull’argomento della salute mentale, argomento del quale Hayley si è molto aperta negli ultimi anni. “Questo topic, in contesti genuini, è molto importante. Purtroppo è molto facile usarlo come clickbait e molto spesso diventa parte di una strategia marketing”, dice Hayley.
Artisti come Hayley esprimono di continuo sentimenti; ne sono molto più sensibili e li sentono nel profondo. “La morte di Chester, dei Linkin Park, mi ha colpito molto perché in quel momento stavamo nel mezzo di After Laughter e non ero ancora stata diagnosticata con la depressione, ma cercavo di aggrapparmi ad ogni singola cosa. Ho realizzato che noi, come artisti, siamo un mezzo per esprimere emozioni, e il nostro lavoro comprende anche capire il dolore. Ma dobbiamo prendere questi sentimenti e trasformarli in qualcosa di bello”, riflette la cantante.
“Quando scrivo le cose in tempo reale la maggior parte delle volte penso che facciano schifo. La maggior parte di After Laughter è stato scritto in tempo reale ed ero completamente all’oscuro del fatto che fossi depressa e avessi disturbo da stress post-traumatico (PTSD). È stato strano perché stavo scrivendo tutto quello che sentivo ma lo perché sembrava molto elementare. Stavo cercando di fregare la mia stessa mente, come un meccanismo di difesa.
“Ho raramente ascoltato i miei album da solista da quando sono usciti. Proprio oggi ero in auto e una delle mie canzoni è capitata in shuffle quindi ho messo l’intero album ma non lo stavo ascoltando perché c’erano cose davvero toste da ascoltare ora che sto meglio. Ma è stato bello sentire la crescita in me, avere una prospettiva chiara.
Come ha rivelato a Zane Lowe, Hayley da bambina si è trasferita spesso da città in città, sua mamma ha affrontato due divorzi, e molto spesso sentivano il bisogno di scappare per cambiare vita. “Sono spesso circondata da persone. Ma da bambina ho visto mia mamma divorziare due volte, ci spostavamo spesso, ed ero fisicamente da sola, con una mamma single che doveva lavorare più lavori, quindi c’è stata molta solitudine nella mia infanzia. Il più grande dono nell’essere in una band è stato il poter mettere un cerotto a questa ferita di solitudine. Non sono mai stata davvero sola, ma avevo sempre la sensazione di esserlo con me stessa, da quando sono bambina.
Hayley continua dicendo che durante la pandemia ha cercato di capire meglio il concetto di romanticismo. Non quel tipo di romanticismo che vediamo nei film o nelle fiabe, ma quello verso sé stessi. “Ho iniziato a fare cerimonie del tè solo per me stessa ogni mattina, usandolo come momento di meditazione, mettendo musica che mi calmava e che mi faceva sentire il personaggio principale, cercando di evocare la sensazione di romanticismo per me stessa e la mia casa. Ho sempre sognato creare una casa che fosse sana per me, e stando da sola potevo decidere io cosa far entrare e uscire dal mio spazio. Il romanticismo può essere molte cose e può essere solo per te. Quando stavamo registrando Petals for Armor passavo davanti a queste case con un piccolo portico di fronte, che potevi vedere da fuori che erano molto piccole dentro. Fantasticavo nel vivere in una di queste case perché sapevo che potevo essere felice in uno spazio così con solo me e il mio cane, poche posate e pochi piatti, solo per me. Questo secondo me è molto romantico. Ma nello stesso tempo amo la compagnia e amo la famiglia. Penso che sia sano per me mantenere la parte di me che ama stare da sola, ma non dimenticare l’altra parte che mi bilancia.
“Ancora vado a fare sessioni di terapia una volta a settimana. Durante la pandemia c’è stato un periodo in cui ne facevo via computer. Alcune volte le approcciavo pensando che non c’era niente che non andava ma poi finivamo per scavare cose che non avevo programmato. È stato molto utile per me, ho iniziato a capire ho avuto miglioramenti, per esempio due mesi dopo c’è stato un episodio ma non ho avuto una risposta traumatica.
I Paramore si sono presi una pausa nel 2018, perché “fino ad allora i Paramore non si erano mai veramente fermati“. Zac Farro aveva solamente 14 anni quando il gruppo ha iniziato ad andare in tour, e ora ne ha 30. “Abbiamo fatto di tutto, ed eravamo molto contenti e ora che siamo più vecchi possiamo guardare indietro e dire che certe cose non erano necessarie. Ora possiamo fare nuove scelte, e infatti nel 2018 abbiamo deciso di fare questa pausa per noi stessi, non a causa di drammi interni o membri che han lasciato la band. Ho fatto molte pause dai social media, Taylor ne è completamente fuori ormai, Zac ha deciso di dedicare più tempo ai suoi progetti collaterali e lavorare con altri artisti per prendersi una pausa dai Paramore. Di recente eravamo con il nostro manager e ci ha detto che ci sono più persone che ascoltano i Paramore ora rispetto a quando eravamo in tour, per qualche ragione questa pausa non è stata una cosa buona solo per il nostro cuore e la nostra mente o passione, ma anche per la nostra carriera. Le persone o sono nostalgiche o si stanno preparando per quello che sta per arrivare. Questo dimostra che alcune volte dire di no può portare a più benefici rispetto a un sì.
“Ricordo ancora che una volta eravamo in tour per il Self-Titled, e io e Taylor eravamo in camerino a piangere insieme perché eravamo stremati, e questo è stato sicuramente un campanello d’allarme. Poi una sera stavo guardando degli awards in TV, ero al telefono con Taylor, e allora gli ho detto “a me tutto questo non interessa, non mi interessa dare la precedenza a tutte queste premiazioni ed essere l’artista di punta, possiamo solo fare musica e godercela?” E da lì abbiamo fatto un patto che ci saremmo presi cura dell’altro se qualcuno iniziava a stare male, avremmo parlato per l’altro e deciso di andare a casa. Nel 2018 infatti sapevamo che stavamo andando alla grande, ma siamo stati prevenuti perché sapevamo che era una cosa che non sarebbe durata a lungo. È stata una delle scelte più giuste che abbiamo fatto in tutta la nostra carriera.
L’intervista si conclude con Hayley che ringrazia la fanbase dei Paramore per non aver perso interesse nella band.
Qui sotto potete ascoltare l’intera puntata di Song Start: