4 Febbraio 2020

“Il mio cane è la ragione per la quale sono ancora in vita”, Zane Lowe intervista Hayley Williams

Zane Lowe di Beats 1 incontra Hayley Williams per una intima e profonda intervista riguardo Petals for Armor e perché essere vulnerabili è uno scudo.

A raccontare il viaggio di Hayley attraverso sé stessa, il suo passato e le sue emozioni, non poteva che essere Zane Lowe: il conduttore radiofonico di BBC Beats 1 che in passato ha intervistato i Paramore per After Laughter. Con un’intervista che scava nel profondo, la cantante ci racconta cosa si nasconde dietro il progetto Petals for Armor e cosa ha significato per lei realizzarlo. 

“Mi spaventa che adesso l’attenzione sia solo su di me”, spiega Hayley, “ogni volta che provo senza Taylor e Zac mi chiedo se sia giusto farlo”. “È strano voler fare qualcosa senza i ragazzi, perché sembra una contraddizione di quello che ho sempre detto: ho passato la mia vita a chiedermi se fossi autentica e sincera, quindi ora sono molto turbata dalle mie scelte contraddittorie”.

“Quando raggiungi una determinata età, devi cominciare a essere responsabile delle tue caz*ate. Così Hayley comincia ad aprirsi e a raccontare di come questo percorso da solista fosse necessario. Comprendere i traumi passati e accettare la propria vulnerabilità ha permesso alla cantante di ricominciare. 

“Dopo aver scritto Forgiveness, sono andata a casa di Taylor per fargli leggere il testo. Avevo paura, sembrava molto diverso da quelle delle nostre solite canzoni, ma allo stesso tempo ero emozionata. Dopo aver inciso la demo, gli ho detto che sembrava stessimo crescendo, sembravano passati anni da Ain’t It Fun”. La necessità di prendersi una pausa è sorta proprio in questo momento, quando nuove domande hanno cominciato a venire a galla. 

Hayley successivamente racconta di come lei abbia sempre fantasticato riguardo l’avere una vita normale. Tornare a casa dopo una giornata di lavoro, vedere i soliti amici, eventualmente avere anche un figlio al quale preparare pane e marmellata, “fantasticavo riguardo cose davvero noiose”, dice. 

L’intervista ha poi deviato sull’infanzia di Hayley, con Zane che le ha chiesto quando e come ha iniziato a usare la musica come via d’uscita. “La domanda che mi hai appena fatto è una domanda alla quale sto ancora cercando risposta. Ho dovuto affrontare tre divorzi: il primo divorzio di mia mamma, il secondo divorzio di mia mamma, il secondo divorzio di mio padre. Tutto questo prima di compiere 11 anni. Mia mamma e mio papà sono stati molto bravi con me, mi hanno nonostante tutto cresciuto come genitori. A 11 anni, però, senti che i tuoi genitori ti iniziano a dare più attenzioni perché stanno affrontando un divorzio, e ti senti quasi in colpa. Ma nello stesso tempo ti senti anche imbarazzato, perché pensi “Perché sto ricevendo tutte queste attenzioni quando preferirei semplicemente che i miei genitori stessero insieme?”. È un tipo di attenzione che non vuoi. Questo spiega perché, tutt’ora oggi, preferisco mostrare nuova musica a gente che non mi conosce così bene perché so che [i miei genitori] sono fieri di me in qualunque caso.

Ho scelto di essere in una band perché è come stare in una famiglia. Ne volevo tantissimo una. Anche ora stiamo parlando molto dei Paramore perché a) fa parte della maggior parte della mia vita e b) è una cosa dalla quale non riesco a separarmici. 

“Da quando ho iniziato a fare interviste da sola su After Laughter, ho iniziato a notare quanti nuovi artisti e anche molto giovani stanno iniziando a parlare della loro salute mentale. Mi fanno rendere conto che in 16 anni di carriera noi siamo stati molto fortunati ad avere sempre lo stesso team.”, dice Hayley. Zane interviene per specificare che non è fortuna, ma è la famiglia che si sono costruiti. Le chiede come si sarebbe sentita se membri della famiglia l’avrebbero lasciata due o tre anni fa. Hayley risponde che dipende dal contesto, perché se ci sono buone ragioni hanno sempre dimostrato supporto. In altri casi, però, la sensazione provata è stata quella di abbandono. “Anche se Petals for Armor è sotto il mio nome, mi assicuro di pubblicare sempre i crediti delle canzoni perché in verità questo è un altro progetto della mia famiglia, dei Paramore e del team. Zac ha cantato in una canzone e Taylor ha prodotto l’album. Tutte le persone che mi hanno aiutato fanno parte della nostra famiglia. Son persone con le quali vado a cena insieme nel mio tempo libero. Mi piace lavorare così, mi sento più sicura di me stessa. Mi sento anche più fiera di venir qui e promuovere un progetto fatto con i miei amici.”

L’album Petals for Armor non è ancora concluso, Hayley ha dichiarato che le mancano ancora qualche canzone. Ha detto a Zane che ancora deve capire cosa significa per lei aver creato questo progetto. Secondo il conduttore, la risposta delle persone a questo progetto da solista è stata così positiva grazie alla trasparenza che Hayley ha trasmesso nel comunicarlo. Sapeva di aver la necessità di liberarsi, e ha chiesto aiuto. Hayley ammette a Lowe che, nonostante la paura di dover rilasciare cose personali e avere persone nel mondo che le ascoltano, è una cosa che ha bisogno di fare per sopravvivere. 

“Come è successo? Dovevi prenderti del tempo liberi ma chiaramente non ti piace prenderti del tempo libero.”, chiede Zane. Hayley risponde che da circa gennaio 2019 sapeva che con i Paramore si sarebbero presi una lunga pausa di almeno un anno. “Una volta concluso Art + Friends, mi son levata il trucco e mi son stesa a letto pensando “Oh, questa è l’ultima volta che mi leverò il trucco per un bel po’ di tempo, posso anche ammalarmi senza perdere mezzo milione di dollari. Posso stare con il mio cane ogni giorno, non devo chiedere alle persone di prendersi cura di lui”. Ero così pronta in quel periodo per una pausa. Inoltre tutti e tre volevamo capire in cos’altro eravamo bravi. Io per esempio avevo la compagnia di tinte, Zac voleva creare una casa discografica, Taylor voleva diventare un produttore, con o senza di me. Sembrava davvero il momento giusto per andare a casa e stare con gli amici. Un mese dopo che son tornata, tutto quello che avevo messo in stand-by prima dell’uscita di After Laughter mi svegliò e mi resi conto che c’era ancora.

“La prima settimana in cui abbiamo promosso After Laughter mi sono trasferita nella mia nuova casa, avevo appena chiesto il divorzio, ho iniziato a vedermi con una terapeuta anche se ora mi rendo conto che ho perso dei soldi perché non ero mai a casa e non son riuscita a costruire una relazione costante. Tutto si stava muovendo così in fretta anche se ci stavamo prendendo una pausa. […] Tutte le cose che avevo messo in pausa mi hanno schiacciata circa verso settembre 2018. Ho fatto una terapia piuttosto intensiva e mi ha costretto a farmi molte domande, a fare molte domande anche a mia mamma per capire cosa fosse successo. Ero molto giovane e stavo facendo troppi errori nella mia vita personale, mi stavo auto-sabotando. Ci scherzo sopra in alcune canzoni dei Paramore, ma non è divertente viverlo. Ero pronta a crescere da quel punto di vista.” 

“Tua mamma ti stava aspettando? Sapeva che saresti arrivata a farle quelle domande?”, chiede Zane. “Ognuno è o una persona buona o una persona cattiva. Dovevo capire come mai stavo scegliendo di legare con un tipo specifico di persone. Tutto questo non aveva senso. [Mia mamma] Mi ha dato un sacco di risposte. Non avevamo programmato la conversazione, stavamo in un bar a prendere del tè quando le ho chiesto “Cosa è successo quando eri incinta di me? Cosa è successo tra te e papà? Chi ha lasciato chi? Perché non so queste cose? Perché il mio primo ricordo, a 4 anni, di voi due è voi che urlate e io non ho nessuna idea di cosa voi stiate dicendo? Sto in terapia, ma non so esattamente di cosa sto parlando. Mi sto inventando il mio passato. Sto continuando a fare cattive scelte nelle relazioni”. E con relazioni non intendo solo relazioni romantiche, ma anche relazioni tra amici. Verso ottobre/novembre è iniziata la terapia intensiva. È così difficile iniziare, ma è difficile iniziare tutto: un album, la carriera..”

Don’t nobody tell me that God don’t have a sense of humor. Cause now that I want to live, well everybody around me is dying. Now that I finally want to live the ones I love are dying.

L’intervista ha continuato parlando di Leave It Alone, secondo singolo pubblicato da Hayley del suo album Petals for Armor. “Fa davvero schifo che devi scavare nelle parti più sporche e tenebre per trovare diamanti. La mia famiglia ha affrontato cose assurde mentre io stavo cercando di risolvere i problemi con la mia infanzia e i miei traumi. Ho paura di perdere le persone, ovviamente. Mia nonna, la mamma di mia mamma, è caduta in modo terribile. Io e lei siamo nate lo stesso giorno. Lei ha 50 anni in più di me, quindi ora ha 81 anni. Il giorno dopo il suo ottantesimo compleanno, il mio trentesimo, è caduta dalle scale di casa di mia mamma e ha avuto un trauma cranico. Pensavamo di doverle dire addio. Ma c’e stato un risvolto. Ha iniziato piano piano a migliorare, però ha prolungato il dolore perché non è veramente qui con noi. Non si ricorda tutto. Per fortuna sa chi sono, riconosce anche mia mamma, ma in verità non è così. È stata molto dura e sembrava esserci molta morte in quel periodo. Molte persone che conoscevamo, famiglia e amici si sono ammalati. E allora mi è venuto da pensare che senso ha amare? Perché? Anche nel migliore dei mondi, mi innamoro, passiamo la vita insieme ma poi uno di noi due abbandona l’altro. È terrificante: più ami, più perdi. Non ho paura di morire, non mi turba, ma pensare di perdere persone che amo mi distrugge.

“Ho avuto pensieri suicidi. Il mio cane è la ragione per la quale sono ancora in vita, perché mi aspettava ogni volta che tornavo a casa. Sai come sono fatti i cani, fermi davanti la porta che aspettano che ritorni. Non riuscivo a non pensarci. E semplicemente non potevo farlo. Sono grata, perché la vita è ancora difficile, dopo anni ancora non è una brezza, ma è così ricca. Ora che sto vivendo tutte queste emozioni vedo un fantastico arcobaleno rispetto quel tenebroso estremo di esso che vedevo tempo fa. 

“Dovevo prepararmi per fare delle domande a mia mamma. La mia terapeuta, quindi, mi ha chiesto di vedermi in un intervallo di tempo che mi tornata nella memoria di me che avevo 4 o 5 anni. Mi ha chiesto di tenermi tra le braccia. E mi è venuto da pensare “Questa è una bambina innocente che non si merita di vivere in questo schifoso mondo”. Da lì mi sono resa conto del potere che abbiamo di proteggerci. In quel periodo poi guardavo su Netflix tutti questi film e serie di mamme che proteggono i loro figli, tipo “The Handmaid’s Tale”. È da lì che arriva la frase “Nothing cuts like a mother” di “Simmer”. Credo che sia un sentimento dentro di noi innato, non per forza devi essere una mamma o addirittura una donna. È innato in tutti noi il sentimento di volersi prendere cura. È molto complicato imparare a prenderci cura di noi stessi. Non sarò mai perfetta a farlo, ma sto imparando. Almeno ci sto provando.”

“Il giorno in cui abbiamo fatto l’intervista per After Laughter con te, avevo da poco cambiato casa. Avevo zero mobili e un materasso. Mi son preparata, ho cercato di sembrare figa, ho indossato il cappello di Taylor. Ci hai fatto delle domande così empatiche che mi sentivo davvero al sicuro a parlare con te, per la prima volta al di fuori di un membro della famiglia. Va creato un miglior luogo di sfogo per gli artisti, perché questa è la vita reale. Molti ragazzi non hanno neanche più il tempo di farlo perché è un ciclo infinito di tour, contenuti, musica, tour, ancora contenuti, musica. È un ciclo che più passa il tempo, più diventa veloce. Gli artisti finisco per inciampare su loro stessi. Sono così grata che i Paramore si sono formati nel 2003, prima ancora che My Space diventasse popolare. Non sopravviverei se fossi Billie Eilish oggi. Lei si trova su un razzo che sta andando molto più in alto di quanto io possa mai sperare per i Paramore. Se fossi io, però, diventerei matta. Son così contenta che c’è qualcuno come lei che ha una famiglia e fans fantastici. 

Petals for Armor nasce dall’idea che essere vulnerabili è uno scudo. È in questo modo che crei uno spazio confortevole per te stessa. Ho mostrato parti di me che nessuno ha mai visto. Sono terrorizzata, ma nello stesso tempo non mi sono mai sentita così protetta come mi sento ora, perché non sento che ci sia qualcosa da nascondere. Son sicura che ci sono cose che non voglio postare sul mio account Twitter per farle vedere a cinque milioni di persone, però qual è il problema nel fare errori? Perché abbiamo paura di essere ‘cancellati’ o perché abbiamo paura di sembrare stupidi? 

“Sono molto fiera del testo delle canzoni, perché è la cosa che più mi importa dei brani. Credo molto nell’esprimermi attraverso di essi. Sono molto fiera di come suonano quando li canto, ma nello stesso tempo sembra una grande responsabilità. 

Zac mi sta aiutando con i video musicali. Gli ho mandato un testo di una canzone, gli ho detto che mi immagino molti colori, e lui mi ha mandato delle rappresentazioni visive molto fighe. Sono ancora più emozionata ora. Sono spaventata di questa canzone in particolare, ma ne vale la pena. È valsa la pena anche pubblicare un video musicale come quello di Simmer. Ci sono molti significati per me importanti, per esempio la parte con l’argilla rossa, che molti pensano sia cioccolato. Quando facevo terapia avevo molte visioni di fiori che crescevano in me, ma nello stesso tempo pensavo a cosa significasse per me crescere in una industria dominata dagli uomini. E io sono una donna. Come posso esserne fiera, dimostrando la mia parte femminile? Sono molto a mio agio con la parte di me che non è femminile, come posso far uscire la mia femminilità? Le visioni che stavo avendo erano molto terrene. Ho continuato a pensare a cosa volesse dire per me essere femminile, e per me è mettere le mani nella terra e prendere argilla rossa e coprirti interamente. Non so esattamente perché. Diamine, facciamo uscire bambini dal nostro corpo, come se fosse parte di un film sci-fi. Essere femminili è in parte schifoso. Ma la parte migliore di rilasciare questo video è stata  la risposta delle persone, perché ora loro mi stanno aiutando a portare avanti questo progetto. Questo è il dono di essere un’artista che può fare cose del genere.