Oggi esce il primo episodio di Everything is Emo, nuovo podcast di Hayley Williams per BBC Sounds. L’episodio si intitola “All Music Is Emotional”, tradotto in “Tutta la musica è emotiva”
Hayley apre l’episodio intitolato ‘All Music Is Emotional’ con la canzone A Praise Chorus dei Jimmy Eat World. “Loro dovevano essere la prima band, tutti li amano. Io e i ragazzi siamo cresciuti con loro. Ricordo ancora che una estate eravamo a un campus e c’era un talent show e i Jimmy Eat World erano LA band, la band che tutti amavano, quella che cercavamo di emulare, tutti volevano essere loro. Rilasciarono Bleed American, un album che esplose, quando noi avevamo la giusta età: eravamo a scuola, i loro video musicali erano sempre delle grandi feste, erano dei ragazzi che potevi immaginarti che fossero dei nerd, ma ora erano in questa band e facevano dei grandi concerti. Erano su MTV e facevano tutte queste grandi cose. Mi riporta indietro a un ricordo di me nella macchina di uno dei ragazzi, a Nashville, semplicemente essendo una teenager, con questa soundtrack di sottofondo. Giravamo anche in macchina con la mia sorella minore e ascoltavamo Bleed American, era praticamente il nostro album, e poi l’ho portata con me al Reading & Leeds [Festival] perché c’erano i Jimmy Eat World, le ho detto “Devi venire a vederli a questo festival. Sarà qualcosa che non avrai mai provato prima”, e averla potuto portare è stata uno dei migliori highlight della mia vita, specialmente per una sorella e un’amante della musica.
“Questo è un nuovo show. E io sono la conduttrice. Non so di chi sia stata l’idea di mettermi qui, ma sono emozionata perché ho sempre sognato di essere come Jack Black in School of Rock dove insegna il rock. L’ho chiamato Everything Is Emo perché quando ero una bambina che stava entrando in questa scena, non capivo bene cosa emo fosse. Non avevo mai sentito questo termine. Se andiamo indietro nel tempo, le persone responsabili dell’inizio di questo genere dicevano “Non è tutta la musica emotiva? La musica non dovrebbe essere uno sfogo emotivo?’”, quindi sì, tutto è emo”.
L’episodio continua con I Write Sins Not Tragedies dei Panic! at the Disco. “I Panic e i Paramore sono arrivati praticamente nello stesso periodo, sotto la stessa casa discografica e stesso anno. Loro sono esplosi molto velocemente! Ricordo di aver pensato “Oh. Mio. Dio. Noi verremo mollati subito perché non stiamo andando così bene”. Erano sempre su MTV, erano ovunque. Abbiamo suonato a un festival chiamato ‘Give It A Name’ nel 2005 o 2006 e loro c’erano. Brandon [cantante dei P!ATD] fece una cover o dei Radiohead o dei Beatles sul piano e da lì ho capito che non era semplicemente un fenomeno emo, era un grandissimo musicista e performer, e ho iniziato a rispettarlo davvero molto.
“Per ogni episodio ho deciso che sceglierò un album che è molto importante per me e/o per il genere, lo metto in shuffle e vediamo che canzone esce. Non so quanti anni avete, io ne ho 33, e anni fa per sentire come era una band dovevo andare in un negozio di dischi e mettere le cuffie che avevano lì in dotazione oppure dovevo comprare l’album. Ora metteremo un album che è diventato un album importante per la scena emo, è molto buffo ma anche molto figo. La mia band è inclusa, ce ne sono anche altre: è la soundtrack di Twilight. Premiamo shuffle”, e la canzone che esce è Eyes on Fire dei Blue Foundation. “Nessuno sapeva che fenomeno questo film sarebbe stato. Ricordo la prima volta che ho visto i personaggi, ho pensato che sembrava che stessero facendo il cosplay degli emo, specialmente per quanto riguarda la pelle pallida perché fatemelo dire, anche io sono quasi traslucida”.
La quarta canzone in scaletta è Such Great Heights dei The Postal Service. “Ho la mano sul cuore. Amo questo album. Questi erano i Postal Service, dal loro album di debutto Give Up. L’uscita di questo album è stata molto importante perché, secondo me, qui c’è stata una scissione positiva nel concetto di emo. È stato come “Oh, sì, ho dimenticato che i sintetizzatori esistono, queste macchine e strumenti meccanici, queste cose che possiamo aggiungere nella nostra musica”. Sembrava una scelta molto coraggiosa per quel periodo. Ho così tanti ricordi di me che guidavo la mia prima auto, che era di mia mamma, che comprai da lei per 3000 dollari, somma che ricevetti dal mio primo stipendio da editore. Guidavo a destra e sinistra, con il finestrino abbassato e questo album di sottofondo.
Hayley continua con Wet Dream dei Wet Leg, “una delle più emozionanti band del momento”. Quando Hayley ricevette la chiamata per condurre questo show, la prima cosa che ha pensato è WET LEG. “C’è così tanta bella musica che sta uscendo dal Regno Unito adesso. I Wet Leg son due migliori amici che senti che si stanno divertendo un sacco.
“I Paramore vogliono sempre essere circondati dalle band da cui traiamo ispirazione. È tosta essere in tour, ma anche adesso sto già pensando “Oh mio Dio, non posso aspettare di sapere se verranno con noi in tour, non posso aspettare di sentirli ogni notte” e i Wet Leg son sicuramente una di queste band.
“Ok, rimettiamo la soundtrack di Twilight in Shuffle e vediamo cosa esce fuori”, continua Hayley. Leave Out All The Rest dei Linkin Park la segue subito dopo. “Ricordo ancora in che contesto c’era questa canzone. Edward aveva appena salvato Bella, in una delle tante volte che lo ha fatto. Ero al cinema e tutti i fan erano entusiasti”.
Maps dei Yeah Yeah Yeahs apre la seconda metà di Everything is Emo. “Probabilmente una delle mie canzoni preferite della playlist oggi. Non potrò mai dire abbastanza riguardo questa band e quanto mi hanno influenzata, a me e alcune canzoni dei Paramore. I Yeah Yeah Yeahs non sono necessariamente nella scena emo, ma la canzone Maps è stato il momento in cui i ragazzi emo hanno iniziato a inserirli in questa scena. Li abbiamo adottati. È una canzone molto emotiva, una canzone d’amore spezzacuore e queste sono le mie canzoni preferite. Non amo cantare canzoni d’amore. Voglio che punzecchino molto, e questa lo fa! Questo album, Fever to Tell, è stato un punto di svolta per me. Le frontwomen come Karen O hanno cambiato il modo in cui esprimo me stessa attraverso il fashion, il modo in cui scrivo. Penso che Karen O mi ha colpito in una maniera di cui non mi ero mai resa conto tempo fa. Avevo una sua foto sul desktop nel computer in cui scrivevo e facevo i miei compiti di scuola. Ogni sera andavo sul pc per scrivere poesie, entravo su MSN e parlavo con i miei amici, e gli Yeah Yeah Yeahs erano sicuramente la colonna sonora per scelta. Dopo aver visto alcune loro foto live, ho iniziato a indossare una cinta rosa di mia mamma che era molto anni ’80, e poi ci mettevo un’altra cinta sopra, mettevo una calzamaglia sotto i miei pantaloncini o gonna, e cercavo di emularla in ogni modo in cui potevo. Andiamo avanti a ora che ho 33 anni — sono andata a vedere il concerto di un gruppo di figli di amici, i The Linda Lindas, e Carlos, un nostro amico e produttore, si avvicina a me e mi dice “Karen O è lì, e anche Kim Gordon” e io ero tipo “NO. No non posso, non posso incontrarle. Non posso. Non posso. Non posso”, e me ne sono andata. Non ho incontrato nessuna delle due. Non importa per quanto tempo sono nel mondo musicale, alcuni sono ancora i miei eroi e non voglio rompere questa bolla che ci separa”.
The Taste of Ink dei The Used è l’ottava canzone della playlist preparata da Hayley. “Questa band è chef kiss. Ricordo essere una ragazza molto giovane che guardava i The Osbournes su MTV, e arriva Bert [leader del gruppo The Used] e lo AMAVO. Voglio incontrare un ragazzo come quello. Mia mamma non sarebbe stata molto contenta. E nel caso tu non abbia mai visto The Osbournes su MTV, Bert era il fidanzato di Kelly. Wow. I The Used avrebbero davvero bisogno di un loro episodio perché sono arrivati e hanno preso tutto quello che noi pensavamo fosse emo/underground e l’hanno completamente trasformato. Erano sempre su MTV, e sulla radio, ma la sensazione che ne deriva sono canzoni memorabili. Con i Paramore siamo stati fortunati a suonare a qualche festival con loro ma sento che non ci siamo incrociati più di tanto a livello temporale.
“Riprendiamo la soundtrack di Twilight e la rimettiamo in shuffle, vediamo cosa otteniamo”, ed ecco, quasi ironicamente, che arriva I Caught Myself dei Paramore. Hayley reagisce con un misto di sorpresa e felicità, “ma seriamente?! Non era pianificato, non lo farei mai. Sono i Paramore. Questa è una delle mie canzoni preferite dei Paramore. L’abbiamo scritta nel primo tour headliner che abbiamo fatto, abbiamo fatto una demo e l’abbiamo mandata al team di Twilight dicendo che appena di ritorno dal tour avremmo fatto la versione in studio. Eravamo poi nella premiere del film e abbiamo iniziato a sentire qualche chitarra molto abbozzata, e poi ci siamo resi conto che stavano usando la versione in demo della canzone”.
“Sono davvero in fissa con questa band chiamata Lime Garden. Non riesco a smettere di mettere play quando sono in macchina. La logo prima canzone che ho sentito si chiama Marbles, quindi vorrei suonarvela nel caso non l’aveste mai sentita”.
“Non posso avere uno show chiamato Everything is Emo, e fare il primo episodio senza includere questa band. Già lo sai, già lo sai chi sono. I My Chemical Romance. Hanno sempre fatto le loro cose, ho sempre pensato che fossero il giusto punto di riferimento di come il genere si evolveva. Quando molte persone pensano al genere, pensano subito ai My Chem. Abbiamo suonato al nostro primo Warped Tour nel 2005 ed eravamo in questo palco davvero improvvisato, che si muoveva appena ci saltavamo su, non era per niente sicuro. Eravamo piccoli e cercavamo di farci notare. Poi siamo andati ad Atlanta, cantavamo Here We Go Again e Pressure, e poi guardo subito sulla sinistra e vedo Gerard Way, mentre guardava il nostro set. Non gliel’abbiamo chiesto, non so se qualcuno gli ha detto che doveva, ma ha guardato l’intero set e sento che è stato il primo momento in cui ho pensato “ce la stiamo facendo!”. Avevo 16 anni, i My Chem erano già enormi, e non me lo dimenticherò mai. Dobbiamo quindi finire questa puntata con Helena.